L’Inglese non è un Hobby da iniziare e poi lasciare da parte
L’inglese è una materia di studio che richiede metodo, dedizione e sacrificio. Per impararlo davvero, bisogna seguire un corso serio con insegnanti qualificati, investendo tempo e denaro con costanza e impegno. App, Netflix e Intelligenza Artificiale non bastano, il linguaggio è relazione fra esseri umani, questo consente di comprendere contesti, sfumature linguistiche e dinamiche interpersonali. Solo così si creano competenze comunicative reali utilizzando l’inglese nelle diverse situazioni.
Una Barriera Mentale limitante
Per molti italiani di tutte le età, lo studio dell’inglese risulta difficile a causa di motivi culturali e, soprattutto, delle barriere mentali che impediscono di uscire dalla propria zona di comfort. Molti desiderano imparare l’inglese, ma sono bloccati dalla paura delle novità e dal timore di tradire la propria cultura e lingua madre. Superare queste catene psicologiche è il vero segreto per riuscirci.
Una Tradizione di Concetti sbagliati
Conoscere l’inglese non toglie nulla alla propria lingua madre; la competenza è sempre un valore aggiunto, mentre l’ignoranza è negativa. Questa regola funziona anche all’incontrario. Spesso sento i miei studenti italiani principianti che vengono a scuola e chiedono un insegnante di inglese madrelingua che non parli italiano. Credono che se una persona non capisce la loro lingua, può insegnare loro meglio. Non c’è nulla di più sbagliato. Se un insegnante capisce la lingua dei suoi studenti, può prevedere i loro errori e capire perché li fanno, oltre a comprendere la psicologia dello studente, perché la psicologia e il linguaggio sono due scienze umane strettamente collegate.
Inglese: è Facile o Difficile?
Pronuncia, grammatica e lessico dell’inglese sono tutt’altro che semplici. Quando qualcuno afferma che “l’inglese è facile”, chiedetegli il livello di competenza: spesso viene detto proprio da chi non lo sa. Personalmente, non ho mai considerato l’inglese né facile né difficile; trovo questi concetti demotivanti. Meglio rimboccarsi le maniche e studiare per migliorarsi, a prescindere da dove si parte e, sopratutto, senza l’ansia del livello a cui si deve arrivare.
L’Attaccamento alla Perfezione fa male
Molti studenti italiani, riguardo all’inglese, vogliono sapere esattamente quanto tempo impiegheranno per impararlo. Le scuole, per disperazione, danno risposte casuali, ma la verità è che non si può imparare bene nulla in fretta.Quando ti iscrivi a un corso di ballo, pensi a quante ore dovrai dedicare per essere autonomo? No! Quindi, pensa solo a fare un piccolo passo alla volta con costanza e cerca di trovare gioia e soddisfazione nel percorso. Tratta lo studio come un gioco in cui non si può mai perdere.
Il Mito dell’insegnante Madrelingua
Si può imparare l’inglese con un insegnante qualificato anche senza il classico accento madrelingua, che è solo un extra. L’inglese non si impara per osmosi, ma con impegno e studio attivo. Anche il migliore insegnante madrelingua non può aiutare se non c’è volontà di imparare.
Gli Italiani agli Ultimi Posti in Europa
Le ragioni sono molteplici, ma la principale è un sistema scolastico datato, dove l’inglese è spesso insegnato da esperti di letteratura e non di lingua. Ci sono anche forti resistenze culturali con l’inglese, visto come una lingua “nemica” solo perchè straniera. Infine, c’è una mancanza di volontà di studiare. L’italiano medio adulto non studia l’inglese seriamente, preferisce azzardare e improvvisare, evitando di pagare corsi o di dedicarsi con umiltà all’apprendimento.
Quindi cosa fare?
Superare gli ostacoli mentali per imparare l’inglese richiede un cambiamento di atteggiamento e un impegno costante. È fondamentale riconoscere che l’inglese non è un hobby ma una competenza cruciale che si acquisisce con metodo e dedizione. Sconfiggere la resistenza culturale e l’attaccamento alla perfezione, così come affidarsi a insegnanti qualificati, sono passi essenziali. Solo così si potrà colmare il gap con gli altri paesi europei e valorizzare il proprio percorso formativo e professionale. L’inglese non toglie nulla all’italiano, ma arricchisce chi lo studia, aprendo porte verso nuove opportunità.
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